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Eventi


Domenica 14 Aprile 2013
alle ore 18:00

Mattia Signorini

presenta il suo libro
Ora
Marsilio
Dialogano con l'autore Alessandro Tich e Michele Meneghetti
Fra le tante recensioni uscite, vi riportiamo quelle su Giornale, Gazzettino, Corriere del Veneto e Vanity Fair.

Dopo la tragica morte dei genitori, Ettore e sua sorella Claudia sono tutto quello che rimane della loro famiglia. Ora Claudia è incinta, all'ottavo mese, e sono entrambi senza lavoro. Ettore decide di tornare al suo paese d'origine, lungo il Po, in una piccola provincia del nord Italia, per vendere la casa dove sono cresciuti. Ma Ettore sottovaluta i suoi fantasmi. Quella casa è l'ultimo legame che ha con il suo passato, l'ultimo argine per il senso di colpa che prova nei confronti del padre, da cui è fuggito undici anni prima. Sottovaluta la forza del suo primo amore con Viola e i suoi legami con gli amici di una volta. Il suo arrivo è segnato dall'incontro inaspettato con Ester, un'anziana signora che passa le sue giornate su una spiaggia, a guardare il fiume, e che custodisce un segreto che non ha mai raccontato a nessuno. In un piccolo paese dimenticato da Dio, Ettore finalmente scoprirà ciò per cui vale davvero la pena vivere.

"Non esiste un passato né un futuro" gli aveva detto suo padre il giorno che lo aveva visto andare via. "Solo un ora, Ettore. Pensaci. La decisione che stai prendendo te la porterai dietro per sempre."
"Sono nato a Rovigo nel 1980. Dopo essermi laureato in Scienze della Comunicazione con una tesi in Sociologia sull’ascolto attivo, mi sono trasferito a Padova. Ho fatto diversi lavori, tra cui lo strappabiglietti in un cinema, il copywriter e l’impiegato in un’azienda che produce cosmetici.

È proprio quello il periodo, passato tra gli scaffali polverosi dei magazzini a controllare i prodotti, destinati ad anonimi volantini promozionali e a Grandi Magazzini Del Risparmio, in cui ho sentito che  non stavo seguendo davvero la mia strada. Mi sono rimesso a scrivere, questa volta un romanzo, dopo anni passati a spedire racconti agli editori, che ogni volta venivano rifiutati.
Scrivevo di notte, in un piccolo appartamento condiviso appena fuori città, dentro una stanza occupata tutta dal letto e dal comodino, e alle sei mi alzavo per andare a lavorare. L’ho inviato a qualche agenzia letteraria di cui avevo molta stima, senza troppe aspettative. Mi ero ripromesso che se avessero rifiutato anche quel libro avrei lasciato perdere la scrittura una volta per tutte.
Invece nell’autunno del 2006 ho ricevuto la telefonata della mia futura agente. Mi ha detto che stava leggendo il romanzo, le piaceva, e che dovevo raggiungerla subito a Milano. Sarebbe uscito l’anno dopo, nel 2007, con il titolo di Lontano da ogni cosa, a cui è seguito nel 2009 La sinfonia del tempo breve, che ha vinto il Premio Tropea 2010 ed è stato tradotto in molti Paesi.
Questo mi ha permesso di dedicarmi al mondo dei libri con più continuità. Mi sono trasferito a Milano, dove ho iniziato a scrivere sulle pagine di GQ e Vogue Italia, intervistando cantanti e gruppi musicali, cercando sempre di valorizzare artisti emergenti e indipendenti di qualità. E ho lavorato quattro anni per l’agenzia che tuttora mi rappresenta, come editor e soprattutto talent scout a fianco di autori esordienti, poi quasi tutti pubblicati da grandi editori.
Un lavoro fatto di passione, tempo speso su romanzi che all’inizio erano solo una scommessa, e tanto artigianato, da cui ho imparato molto, a livello professionale ma soprattutto umano, e che avrei continuato se una forte esigenza interiore non mi avesse spinto a trasferirmi di nuovo in Veneto, all’inizio di quest’anno. Se vieni da certi posti, che odorano di confine, finisce che prima o poi ci ritorni, non c’è niente da fare.
È stato il mio ultimo libro, Ora, a mettermi davanti la questione del ritorno. E dire che mentre lo stavo scrivendo non me ne rendevo nemmeno conto.
Tuttavia la mia vocazione, oltre allo scrivere, è ancora quella di aiutare chi vuole provare a intraprendere seriamente e con convinzione questa difficile strada. Per questo ho deciso di aprire, dal prossimo settembre, una mia piccola scuola di scrittura – piccola non negli obiettivi, ma nel numero di iscritti – che sarà legata a un’importante agenzia letteraria. Penso  sia indispensabile, per non disperdere il percorso che faremo insieme, insegnanti e studenti, e avere la sicurezza che i migliori troveranno uno sbocco nel mondo editoriale.
Ho sempre in mente questa parola, quando scrivo e quando lavoro con gli autori: artigianato. Mi piace pensare che chi vorrà passare del tempo con me, e con i collaboratori che ho scelto per la passione e la bravura che si portano addosso, farà parte di un gruppo di artigiani che lo aiuterà a intagliare il legno della sua scrittura, e delle cose che stanno intorno."


Mattia Signorini
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