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Eventi


Lunedì 1 Ottobre 2018
alle ore 17:30

La divina Artemisia

Spettacolo teatrale in atto unico
Kaos Teatro presenta "La divina Artemisia" di Carla Menaldo
 
Spettacolo teatrale in atto unico per la regia di Paulo Tieppo con:

Angela Caltanella, Artemisia
Andrea Broccardo, voce maschile
Stefania Munari, voce femminile

Anna Arcoleo, pianoforte
Stefano Grazioli, violoncello

Un'idea di Ennio Bianco
Artemisia Gentileschi. Pochi conoscono la storia di questa straordinaria donna vissuta a cavallo tra il XVI e XVII secolo. Sono anni in cui capitano cose eccezionali: Cervantes pubblica il “Don Chisciotte”e Shakespeare “Romeo e Giulietta”, Galileo viene processato, il Re Sole e Richelieu governano la Francia, la Mayflower arriva in America, la Guerra dei Trent’anni devasta l’Europa.
E’ il periodo in cui uomini come Cartesio, Newton, Pascal, Molière, Caravaggio hanno cambiano il mondo.
E le donne? Ah, le donne erano un’altra cosa: le donne allora non potevano e non dovevano occuparsi di letteratura, politica, scienza, matematica, filosofia.
Neanche di pittura. Dovevano occuparsi esclusivamente della casa e dei figli. O di fare bella presenza al fianco del marito sovrano, poeta, scienziato o filosofo.
Ma questo non deve stupire se pensiamo che ci vorranno ancora secoli per far ottenere alle donne gli stessi diritti degli uomini.
In Italia il libero accesso delle donne al liceo e all’università è ammesso solo nel 1874, il diritto di voto alle donne arriva nel 1945, la prima donna ministro fu Tina Anselmi nel 1976.
E ancora oggi lo stipendio di una donna manager è inferiore a quella di un collega maschio, una ragazza stuprata risulta colpevole perché indossa abiti provocanti, una moglie o fidanzata picchiata non viene tutelata perché la legge deve garantire i diritti anche dell’uomo.
Mettere in scena la vita di Artemisia Gentileschi è un’operazione che invita alla riflessione.
Artemisia è una donna caparbia, che affronta la vita a viso aperto, una pittrice talentuosa decisa a farsi riconoscere per le sue proprie doti.
Ma è una donna del 1600, cosa mai può dire a noi oggi? 
Il fatto è che Artemisia è una donna tremendamente moderna, una donna che va oltre il suo tempo, le convenzioni sociali, le regole, le imposizioni.
Artemisia che ripudia l’etichetta di colpevole, perché invece è lei la vittima: vittima di stupro, vittima di disparità, di ingiustizia, di disuguaglianza.
Artemisia rappresenta quell’umanità che lotta per rivendicare un posto nella società, che non si arrende, che ha il coraggio di mettere in luce le assurdità della convivenza umana, anche a costo di professare le proprie incoerenze.
Carla Menaldo ci restituisce la vita di questa fantastica donna non attraverso la sua biografia o tramite l’attenta analisi della sua arte, ma portandoci dentro al vissuto di Artemisia, in una sorte di indagine introspettiva che conduce lo spettatore a vivere i sentimenti che popolano l’anima di questa pittrice.
Lo spettacolo, della durata di 60 minuti, viene arricchito da immagini dei quadri di Artemisia Gentileschi e le struggenti musiche di Max Bruck, Alfredo Casella e Alexsandr Skrybin suonate dal vivo.
Kaos Teatro.  E’ un “contenitore” di esperienze artistiche  nato nel 2014, che esplora la possibilità di coniugare diversi linguaggi espressivi: teatro, musica, danza, immagini, scrittura.
Kaos Teatro collabora di volta in volta con diverse realtà culturali e artistiche del territorio.
Ha messo in scena, in occasione del centesimo anniversario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale, “Senza Sangue” di A. Baricco; “Il mondo non mi deve nulla” di M.Carlotto sull’impatto sociale della crisi del sistema bancario; lo spettacolo fatto da ragazzi per adulti  “La via del pepe” di M.Carlotto sulla tragedia in mare degli emigrati; “Dialoghi avulsi” di P. Tieppo, quale parodia della morte; “Il mostro peloso” di H. Bichonnier, spettacolo per bambini, fatto da bambini e “Bloody Mary-l’inganno” di S. Benni, un divertente viaggio all’interno della dimensione teatro.
Il presente spettacolo ha partecipato al’ “La Fiera delle Parole” di Padova, edizione 2017.

 


 
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