Tra i privilegi dei librai c’è quello di poter leggere un libro prima ancora che venga pubblicato. Ed è il caso di “La figlia della libertà” di Luca Di Fulvio. Il problema si pone quando il libro è talmente bello che vorresti consigliarlo subito, come in questo caso!
Buenos Aires, anni ’20: un transatlantico partito da Palermo attracca al porto contemporaneamente ad un’altra imbarcazione partita dalla Amburgo con un carico di giovanissime ebree stivate come bestie. Loro ancora non lo sanno, ma il destino di Rocco, Raechel e Rosetta viene scritto quel giorno. In un periodo barbaro, in un paese brutale, dove il divario tra povertà e ricchezza è un baratro incolmabile, dove la vita vale zero, la crudeltà e le violenze sono una feroce quotidianità, i silenzi ostili e le connivenze spietate, i personaggi di questo romanzo dovranno combattere ogni giorno per restare vivi e uniti. Lavinia Manfrotto
Buenos Aires, 1912. Il destino è un viaggio per il mondo nuovo.
«Aveva un biglietto per la Terra Promessa. "Ci sono anch'io!" pensò. Perché lei, il suo futuro, se lo era conquistato»
Raechel, sguardo vispo nascosto da un cespuglio di ricci scuri e crespi, sogna di diventare libraia, nonostante nel suo villaggio, sepolto dalla neve della steppa russa, alle ragazze non sia permesso neanche leggere. Rosetta ha ereditato un pezzo di terra, ma subisce ogni giorno le angherie dei suoi compaesani, convinti che una donna sola e bella non possa restare troppo tempo senza un marito a cui sottomettersi. Rocco, figlio di un uomo d'onore, è costretto a una scelta: se non vuole morire, deve diventare anche lui un mafioso. Tutti e tre sanno che c'è un solo modo per essere liberi: fuggire, scappare lontano, al di là dell'oceano. Arrivano a Buenos Aires per ricominciare, ma l'Argentina è terra di nessuno: per sopravvivere, gli emigranti accettano anche ciò che sembra inaccettabile, e sono le donne a pagare il prezzo più alto, in una città piena di uomini soli e senza scrupoli. Tra le grida del porto e i vicoli del barrio si annidano pericoli e fantasmi del passato, ma Raechel, Rocco e Rosetta sono pronti a tutto: inganni, travestimenti, loschi affari e fughe rocambolesche, per salvarsi ancora una volta e ricominciare, finalmente, a vivere senza paura. «La figlia della libertà» ci conferma lo straordinario talento del narratore Luca Di Fulvio, l'autore italiano più venduto in Germania, con oltre tre milioni di copie. Un romanzo che è soprattutto un'esperienza di lettura irresistibile, che ci trascina, pagina dopo pagina, in un'avventura unica e spettacolare.
Buenos Aires, anni ’20: un transatlantico partito da Palermo attracca al porto contemporaneamente ad un’altra imbarcazione partita dalla Amburgo con un carico di giovanissime ebree stivate come bestie. Loro ancora non lo sanno, ma il destino di Rocco, Raechel e Rosetta viene scritto quel giorno. In un periodo barbaro, in un paese brutale, dove il divario tra povertà e ricchezza è un baratro incolmabile, dove la vita vale zero, la crudeltà e le violenze sono una feroce quotidianità, i silenzi ostili e le connivenze spietate, i personaggi di questo romanzo dovranno combattere ogni giorno per restare vivi e uniti. Lavinia Manfrotto
Buenos Aires, 1912. Il destino è un viaggio per il mondo nuovo.
«Aveva un biglietto per la Terra Promessa. "Ci sono anch'io!" pensò. Perché lei, il suo futuro, se lo era conquistato»
Raechel, sguardo vispo nascosto da un cespuglio di ricci scuri e crespi, sogna di diventare libraia, nonostante nel suo villaggio, sepolto dalla neve della steppa russa, alle ragazze non sia permesso neanche leggere. Rosetta ha ereditato un pezzo di terra, ma subisce ogni giorno le angherie dei suoi compaesani, convinti che una donna sola e bella non possa restare troppo tempo senza un marito a cui sottomettersi. Rocco, figlio di un uomo d'onore, è costretto a una scelta: se non vuole morire, deve diventare anche lui un mafioso. Tutti e tre sanno che c'è un solo modo per essere liberi: fuggire, scappare lontano, al di là dell'oceano. Arrivano a Buenos Aires per ricominciare, ma l'Argentina è terra di nessuno: per sopravvivere, gli emigranti accettano anche ciò che sembra inaccettabile, e sono le donne a pagare il prezzo più alto, in una città piena di uomini soli e senza scrupoli. Tra le grida del porto e i vicoli del barrio si annidano pericoli e fantasmi del passato, ma Raechel, Rocco e Rosetta sono pronti a tutto: inganni, travestimenti, loschi affari e fughe rocambolesche, per salvarsi ancora una volta e ricominciare, finalmente, a vivere senza paura. «La figlia della libertà» ci conferma lo straordinario talento del narratore Luca Di Fulvio, l'autore italiano più venduto in Germania, con oltre tre milioni di copie. Un romanzo che è soprattutto un'esperienza di lettura irresistibile, che ci trascina, pagina dopo pagina, in un'avventura unica e spettacolare.