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Eventi


Sabato 9 Novembre 2013
alle ore 18:30

Fabio Volo

presenta il suo ultimo romanzo
La strada verso casa
Mondadori

Rassegna al Volo: ecco gli articoli di Laura Vicenzi per Bassanonet e di Lorenzo Parolin per
Il Giornale di Vicenza:

Il Volo a Bassano
Fabio Volo, ospite della Libreria Palazzo Roberti, ha incontrato il suo pubblico all'Auditorium Vivaldi

Ospite della Libreria Palazzo Roberti e accolto al teatro Vivaldi – sala piena, 400 posti tutti occupati e tantissime persone con i suoi libri in mano (l’ultimo ha venduto 28 000 copie in una settimana) – Fabio Volo è volato a Bassano per presentare il suo nuovo lavoro La strada verso casa, Edizioni Mondadori: era reduce da una mattinata trascorsa in radio a Milano, ritorno in serata dopo la tappa bassanese, qualche ora dopo lo attendeva un treno per Pescara. L’ampio ritardo all’appuntamento locale è stato accettato dai presenti senza alcun rimprovero, il protagonista della serata si è scusato accusando un po’ la viabilità del nordest e un po’ il maltempo di aver condizionato il suo arrivo oltre l’orario prefissato “in provincia di San Giuseppe”, arduo non dargli credito.
L’incontro è stato fin dall’inizio telefonato col pubblico, “Parleremo anche del libro, ma poco, come al solito”, ha detto Volo in apertura, e la previsione è stata mantenuta. È il personaggio Volo che interessa e piace alle gente; il personaggio è raccontato in parte anche nei libri, mascherato, moltiplicato o focalizzato dal racconto, ma è proprio di lui, Fabio Bonetti-Volo, della persona che si racconta con un fiume generoso di parole dette in radio, scritte, e pronunciate dal vivo, che le sue lettrici sono curiose (la maggior parte dei convenuti all’appuntamento erano donne, “Venerdì con le amiche e sabato col fidanzato, è ancora così anche qui in provincia, domani se ripetiamo l’incontro vi ritrovo tutte in coppia”, ha scherzato l’autore).
“Quest’ultimo è un libro diverso dagli altri, non l’ho scritto di getto, ho curato la stesura in modo particolare, è un libro che segna una svolta anche nel mio rapporto con scrittura”, ha continuato. Ma è stata la sua vita personale, con gli eventi che la scandiscono via via che passa il tempo, il centro della discussione rimpallata tra palco e platea. Impossibile, al pubblico, ignorare che Volo ha, così si dice, “messo la testa a posto” scegliendo la sua quota di conformità e che presto diventerà papà: “Mi sono fatto anche tutti gli appuntamenti dal ginecologo; finirà che alla mia fidanzata, partorito il bambino, sparirà la pancia e a me no”. Ci scherza su ma si vede che è tanto felice. Questo figlio che sarà del Capricorno come suo nonno, un padre amato che Volo ha raccontato molto tra le righe nei suoi libri, segna anche lui un punto di svolta: “Arriva in un momento in cui dall’altro capo della mia famiglia, mio padre non sta più bene, sto guardando un tramonto e un’alba insieme, è lo spettacolo della vita, non può non cambiarti”. L’ora è trascorsa così, tra sorrisi e risate per le battute simpatiche e gli aneddoti raccontati da Volo – esilaranti quelli che riguardavano alcuni noti personaggi del mondo dello show business – e momenti di scintillanza (alla Jung, la citazione è sua, n.d.r.) generatori invece di attimi di commozione laddove si sono sentiti mescolati assieme il profumo del pane che ha impregnato un’infanzia e una giovinezza ormai trascorsi e l’attesa di bambini “infornati” con amore.
“Se non hai mai letto i miei libri, ti consiglio di partire dal primo, sono scritti in sequenza” ha risposto in conclusione dell’incontro a una ragazza del pubblico “o se vuoi ti posso anche consigliare qualche bel libro”, ha aggiunto. Risate. Simpatico, il Volo.

Laura Vicenzi



"Sono in pausa per mio figlio"
Elogia la famiglia, sbeffeggia alcuni colleghi. «Lavorare presto è una scuola che mi ha dato un vantaggio rispetto ai coetanei»

Può chiedere mezz'ora di pazienza supplementare rispetto alla tabella di marcia ma, tempo di arrivare e dare gas alle battute, Fabio Volo è subito perdonato. Gli basta precisare che «Negli ultimi quindici anni sono arrivato in ritardo tre volte. Questa è una delle tre» e dalla platea del Vivaldi tutto esaurito partono le risate. In realtà, dell'incontro promosso ieri dalla libreria Palazzo Roberti, è scanzonato solo l'inizio e, complice l'ultimo libro "La strada verso casa", l'autore bresciano coglie l'occasione per parlare di famiglia, di lavoro e della sua formazione. Le battute non mancano, e tra i sorrisi c'è modo di chiamare in causa gli anni '80, «quelli in cui avevamo la sensazione che si potesse comprare tutto».
Oggi non è più così e, visto che a cavallo del nuovo anno casa Volo avrà una persona in più, meglio cercare di far bene il genitore. «Sì, mi prendo una pausa dalla tivù perché me lo posso permettere anche economicamente e, allora, è tempo di pensare alla famiglia e al bambino che nascerà».
E la famiglia, quella di origine e quella che si è formato, è il tema che ricorre più spesso nel suo intervento. Il padre «buono, ma che lavorava sempre e apparteneva a una generazione che non si interrogava sulla propria felicità», la madre «che non sa usare i cellulari» e il lavoro iniziato appena dopo le medie, a fare pane nel forno di casa.
«A prescindere dalle difficoltà e dalle incomprensioni di allora, è una scuola che mi è servita e, al momento di entrare nello spettacolo, mi ha dato un vantaggio rispetto ai miei coetanei». Il resto l'hanno fatto curiosità e desiderio di migliorarsi; dove non è arrivata una formazione tradizionale, da banchi di scuola, sono arrivate buone letture, Kierkegaard compreso.
Nel finale, Volo ha colto l'occasione per improvvisare dei duetti. Con un ragazzino che gli ha tenuto testa, con il pubblico interessato a conoscere lo scrittore e, virtualmente, con alcuni colleghi sbeffeggiati per i loro capricci. Non si è sbottonato sull'identità «di quel cantante rock che voleva solo una marca di acqua minerale costosissima» e al quale sostituirono il contenuto delle bottiglie con acqua di rubinetto, né su altri artisti cui ha fatto il verso. Il pubblico ha gradito, chiudendo come aveva iniziato: tra le risate.

Lorenzo Parolin


Marco non ha mai scelto, perché ha paura che un scelta escluda tutte le altre. Non ha mai dato retta a nessuno, solo a se stesso. Sembra dire a tutti: amatemi pure, ma tenetevi lontani.
Andrea, suo fratello maggiore, ha deciso da subito come doveva essere la sua vita, ha sempre fatto le cose come andavano fatte. È sposato con Daniela, una donna sobria ed elegante. Insieme avrebbero potuto essere perfetti.
Marco invece ha molte donne, e Isabella. Lei è stata la sua prima fidanzata. Con lei ha passato quelle notti di magia in cui la bellezza dilata il tempo e la felicità strappa le promesse. Ma neanche con lei è mai riuscito a decidersi, a capire che la libertà non è per forza mancanza di responsabilità. E così continua a vivere in folle, senza mai mettere una marcia, fare una scelta. Se non che a volte la vita che hai sempre tenuto sotto controllo comincia a cadere a pezzi. Il nuovo romanzo di Fabio Volo racconta la storia di due fratelli che gli eventi costringono ad avvicinarsi, a capirsi di nuovo. E di un inconfessabile segreto di famiglia che li segue come un fantasma. Racconta una grande e tormentata storia d’amore che attraversa gli anni, e come tutte le storie d’amore ha a che fare con le cose splendide e con quelle terribili della vita. Racconta il dolore che piega in due e la felicità che fa cantare inventandosi le parole. Ci fa ridere, commuovere, emozionare.
Fabio Volo è scrittore, attore, conduttore televisivo e radiofonico. Ha pubblicato Esco a fare due passi (2001), È una vita che ti aspetto (2003), Un posto nel mondo (2006), Il giorno in più (2007), Il tempo che vorrei (2010), e Le prime luci del mattino (2011), tutti editi da Mondadori. I suoi libri sono tradotti in moti paesi del mondo.

Fabio Volo
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