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“Per alcuni ragazzi ci vorrebbero le bombole di parole, altro che di ossigeno. Un po’ come ai sub, andrebbe data una dose di parole giornaliera. Da poter spendere per affrontare viaggi lunghissimi come quelli per andare a scuola. Soprattutto per il fatto di dover convivere con degli adulti, che, a volte, sono più spaventati di loro.”

Giulia ha la freschezza e la fragilità dei vent’anni. Ma tra tentativi di trovare la sua strada, percorsi di studio ed esperienze lavorative si ritrova… persa. Si scontra di continuo con il mondo adulto, incontra un mondo di ragazzi costretti a crescere in fretta che un po’ le insegnano la vita, abbraccia persone che le vogliono bene, ma… sono sentimenti veri? É un romanzo di formazione, una storia in divenire. Diverse direzioni che la giovane protagonista percorre per vincere la paura. La paura di non trovare mai le redini alle nuvole per addomesticare la tempesta. La paura di non farcela. La paura di non essere abbastanza. Paura, mista a speranza, di vivere.   

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Stefano Torresan nasce e vive a Bassano, di professione educatore con minori che vivono fragilità familiari e insegnante alle scuole primarie;  scrive, legge e canta-storie. Ha pubblicato due albi illustrati: Marlene Storie a Pedali e Marlene una bicicletta per due. O forse tre. Redini è il suo primo romanzo. 

Stefano Torresan è nato per la prima volta, nello scorso millennio, durante il periodo natalizio, in un ospedale del nord est. Da allora continua a fare molte cose, tra le quali scrivere.

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