La religione della natura o la natura della religione? Emily Dickinson e i salmi
Festival Biblico 2025
con Francesca Bottari (poetessa) e Leonardo Scapin (scrittore, organizzatore di eventi culturali)
L’incontro su Emily Dickinson verte a scoprire un’autrice che utilizza la poesia come ricerca sia spirituale sia terrena. L’inclinazione metafisica dei suoi versi non è selettiva bensì inclusiva, perché include ciò che è terreno. Non a caso, la trascendenza per Emily fa parte della vita. Non è mistica o qualcosa da ricercare al di fuori di essa, ma mettersi davanti al mistero giorno dopo giorno osservando la semplice complessità della realtà. E la natura, sia come insieme della fauna e della flora sia come radice umana e divina, in Emily è un altare di confronto sempre presente. È un tempio dove entrare per contemplare i modi differenti di vivere la propria interiorità, e di conseguenza decifrare tutto ciò che è esterno. Questo insieme naturale: vegetale e animale, di vita e di morte, è una costante nei suoi versi. Per questo leggendola, viene da chiedersi se la sua sia una religione della natura o se Emily coglie l’origine della religione nella natura stessa.
Francesca Bottari, poetessa, nata a Cles il 15 settembre 1984 e residente a Bassano del Grappa. Dopo la Laurea Magistrale in Lingue e Istituzioni Economiche e Giuridiche dell’Asia Orientale, si impegna in veste di giornalista e reporter per poi dedicarsi alla poesia. Dal 2022 pubblica con Bertoni Editore.
Leonardo Scapin scrive per passione e per lavoro e sempre per passione e per lavoro organizza eventi culturali. Laureato in Lettere all’Università Ca’ Foscari con una tesi su Goffredo Parise e Pier Paolo Pasolini, completa gli studi con la Laurea Magistrale in Scienze dello Spettacolo e della Produzione Multimediale a Padova, con una tesi sul paesaggio nel cinema veneto. È presidente dell’associazione culturale “Veneto Barbaro”, attiva in tutta la Valle del Brenta. Ha pubblicato nel 2020 presso Attilio Fraccaro Editore la raccolta poetica “Tentativo di volo”.