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Ermanno Olmi presenta "L'Apocalisse è un lieto fine" - Libreria Palazzo Roberti, 2 marzo 2013



Ermanno Olmi presenta il suo libro "L'Apocalisse è un lieto fine", Rizzoli.

Introduce Antonella Zannoni.

“Ho bisogno della bellezza, così come amo ogni anelito dell’uomo per compararsi a essa. Rinuncerei a qualsiasi merito artistico pur di riuscire a fare della mia vita un’opera d’arte.” È il principio che guida Ermanno Olmi in questa esplorazione di una vita, delle sue poche certezze e dei suoi molti incontri. Cresciuto nel pieno della disfatta fascista e testimone critico della rinascita nazionale, Olmi è stato giovanissimo fornaio, impiegato ragazzino, regista precoce. Ha vissuto direttamente l’abbandono delle campagne e l’esplosione della società dei consumi e per questo, divenuto protagonista della stagione d’oro del cinema italiano, ha scelto di rappresentare non i lustrini del Boom, ma la cecità di uno sviluppo che ha strappato il nostro Paese alle sue radici contadine. Proprio questa ferita è il cuore filosofico della sua illuminante autobiografia.
L’Apocalisse è un lieto fine non è infatti solo il racconto di una vita densa e affascinante, degli incontri e dei successi che l’hanno segnata. È soprattutto la profonda, urgente riflessione con cui l’artista che ha saputo cogliere gli ultimi echi della civiltà rurale ci mette in guardia davanti al declino di un’altra epoca umana: la nostra. Abbiamo dimenticato cosa vuol dire “far bene” e coltivato a dismisura l’etica del male minore. Produttività, arricchimento e potere continueranno a rinchiuderci nelle loro gabbie fino a quando non saremo pronti a imparare l’eterna lezione della terra: il ciclo delle sue stagioni, del suo naturale farsi e disfarsi. Soltanto allora il senso della fine non sarà più un oscuro presagio, ma l’alba di un mondo che verrà. Una nuova terra madre tutta da imparare, davanti alla quale ritrovare il nostro incanto.

Ermanno Olmi (Bergamo 1931) è uno dei più grandi registi del cinema italiano. Ha diretto, tra gli altri, L’albero degli zoccoli (Palma d’Oro 1978), La leggenda del santo bevitore (Leone d’Oro 1989), Il mestiere delle armi (David di Donatello 2001). Il villaggio di cartone (2011) è la sua opera più recente. Nel 2008 ha vinto il Leone d’Oro alla carriera.



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