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Giovedì 25 aprile 2024, in occasione della Festa della Liberazione, la libreria sarà chiusa.
Neve, cane, piede
Autore: Claudio Morandini
Editore: Exorma
Argomento: Lettori curiosi
Prezzo: € 13,00
Ritrovarsi sbalzati in una stretta e impervia valle alpina in compagnia del protagonista e del “suo” cane farà conoscere ai lettori solitudine, fame, abbruttimento, allucinazioni, amnesie, buio e fetore. Dopo aver cancellato le tipiche immagini false da cartolina della montagna, l’autore spiazza con dialoghi surreali e grottescamente spassosi. Vittorio Campana

La vita di Adelmo scorrerebbe scandita dai cambiamenti stagionali, tra estati passate a isolarsi nel bivacco sperduto e inverni di buio e deliri nella baita ricoperta da metri di neve, se un giorno di primavera, nel corso del disgelo, Adelmo non vedesse spuntare un piede umano dal fronte di una delle tante valanghe che si abbattono sulla vallata.
Neve, cane, piede si ispira a certi romanzi di montagna della letteratura svizzera, in particolare a quelli di Charles-Ferdinand Ramuz, o alle opere ancora più aspre di certi autori di lingua romancia, come Arno Camenisch, Leo Tuor o Oscar Peer: vi si racconta una vita in montagna fatta di durezza, di fatica, di ferocia anche, senza accomodamenti bucolici.
Nell’ambiente immenso, ostile e terribile della montagna, il racconto dell’isolamento dell’uomo, del ripetersi dei suoi gesti e dell’ostinazione dei suoi pensieri è reso dalla descrizione minuziosamente realistica che a volte si carica anche di toni grotteschi e caricaturali, soprattutto nei dialoghi tra uomo e animali, questi ultimi dotati di loquacità assai sviluppata.
Claudio Morandini, «uno dei romanzieri più competenti e spiazzanti nel nostro panorama letterario» secondo la rivista «Pulp», è nato ad Aosta nel 1960. Ha pubblicato diversi romanzi, tra cui Le larve (2008), Rapsodia su un solo tema (2010), A gran giornate (2012). A proposito di quest’ultimo, Paolo Morelli ha scritto su «Il Manifesto»: «Bisogna scovare negli anfratti i libri che affermano il potere conoscitivo della fantasia, libri innamorati che portano con sé le parole del mondo e ne propongono una lettura. Ogni volta è una contentezza trovarli, come nel caso di Claudio Morandini». Suoi racconti sono apparsi in antologie e riviste o sono disponibili in rete. Collabora con il blog Letteratitudine e con le riviste online «Fuori Asse», «Diacritica» e «Zibaldoni e altre meraviglie».

 
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