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Giovedì 25 aprile 2024, in occasione della Festa della Liberazione, la libreria sarà chiusa.
La mia vita con Giampaolo Pansa
Autore: Adele Grisendi
Editore: Rizzoli
Argomento: Romanzi da non perdere
Prezzo: € 19,50
Giampaolo Pansa è stato uno dei più grandi giornalisti italiani di sempre. Era un uomo straordinario, ascoltarlo parlare lasciava incantati per la lucidità dei discorsi e la memoria prodigiosa. Ma chi ha avuto la fortuna di conoscerlo era conquistato dall’uomo Pansa. E non si poteva non sorridere di fronte al profondo, smisurato amore che provava, e mostrava, per la sua Adele. Leggere la loro storia, piena di umorismo e nostalgia, è stare nuovamente in sua e loro compagnia. È come un viaggio tra amici che consiglio a tutti voi di fare.
Lorenza Manfrotto

«Dottor Pansa, lei non mi conosce. Mi chiamo Adele Grisendi e sono una comunista sofferente. Posso farle una domanda?»


È iniziata così la mia vita con Giampaolo Pansa. Una storia d’amore intensa ed esclusiva. Per trent’anni e un mese ci siamo donati l’uno all’altra con fiducia assoluta, senza negarci nulla di quel che eravamo. Ci siamo protetti sempre. E amati con gioia, con ottimismo e allegria, godendo ogni attimo che il Padreterno ci regalava, divertendoci come ragazzi senza età. Insieme siamo diventati grandi, nel senso che siamo cresciuti, migliorati. Uniti abbiamo infranto il muro eretto dai Gendarmi della memoria e abbiamo affrontato l’odio e le volgarità che ne sono seguiti. Uniti abbiamo visto vecchi amici voltarci le spalle e, nel nome della reciproca umanità, ne abbiamo conosciuti di nuovi. Scrivere per Giampaolo era la vita. Desiderava che la nostra storia la scrivessimo insieme. Ma un libro dopo l’altro, il tempo è passato e quel progetto non l’abbiamo realizzato. Adesso sono io a scrivere di lui, del nostro incontro e delle giornate piene d’impegni, vissute sempre con serenità. Una serenità mai venuta meno, neppure quando è stato messo al bando dai suoi vecchi giornali e ha dovuto cambiare senza però rinunciare alle sue idee. Scrivo di lui bambino della guerra tornato di continuo agli anni tra il 1940 e il 1945, alla guerra civile tra italiani raccontata senza nascondere le verità scomode che pesano sui vincitori. Di lui attento osservatore dell’Italia per sessant’anni. Un’Italia divenuta sempre più irriconoscibile. Sempre più sull’orlo del burrone. Con lui ho condiviso tutto.
Adele Grisendi per anni è stata una dirigente della Cgil. Dopo Giù le mani, maschio, ha pubblicato Bellezze in bicicletta, finalista al Premio Bancarella 2002, La famiglia rossa, Baciami piccina e L’amore mancato. Con Rizzoli sono usciti La sposa tradita (2009), Non è te che sceglierò (2012) e Il mio cuore bianconero (2019).
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