Ubi Sapientia est, Pax et Iustitia regnant

La forma del silenzio
Autore: Stefano Corbetta
Editore: Ponte alle Grazie
Argomento: Lettori curiosi
Prezzo: € 16,00
Sono gli anni '60 e nelle scuole per sordi la lingua dei segni non è  ammessa ne insegnata. Leo ha solo sei anni quando scompare da uno di questi Istituti. Capitolo dopo capitolo si svelano le perdite e i silenzi, i sensi  di  colpa della sorella Anna,  di questa  famiglia  che  va avanti nonostante  tutto.  L'autore  è  riuscito a dare una forma al silenzio, di avvicinarsi al mondo della  sordità con sensibilità e delicatezza. Un libro ricco di suspance  che si legge senza sosta. Anna Bertoncello

Leo ha sei anni. È nato sordo, ma la sua infanzia scorre serenamente. Con la sua famiglia, Leo parla la Lingua dei Segni, e quella degli affetti, che assumono forme inesplorate nei movimenti delle mani dei genitori e della sorella Anna. Ma è giunto il tempo della scuola e Leo viene mandato lontano da casa, a Milano, in un istituto che accoglie bambini come lui. Siamo ai tempi in cui nelle scuole è vietato usare la Lingua dei Segni. All'improvviso per Leo la vita diventa incomprensibile, dentro un silenzio ancora più grande di quello che ha vissuto fino a quel momento. Poi, in una notte d'inverno del 1964, Leo scompare. A nulla servono le ricerche della polizia: di Leo non si ha più notizia. Diciannove anni dopo, nello studio della sorella Anna, si presenta Michele, un compagno di Leo ai tempi della scuola. E inizia a raccontare la sua storia, partendo da quella notte d'inverno.
Stefano Corbetta è nato a Milano nel 1970. Alla professione di arredatore di interni ha affiancato una lunga esperienza come batterista jazz, per approdare poi alla scrittura. Ha pubblicato due romanzi: Le coccinelle non hanno paura (Morellini, 2017) e Sonno bianco (Hacca, 2018). È stato incluso nell'antologia Lettere alla madre (Morellini) e nelle raccolte di racconti Polittico (Caffèorchidea) e Mosche contro vetro (Morellini).
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