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Giovedì 25 aprile 2024, in occasione della Festa della Liberazione, la libreria sarà chiusa.
Jihad. Guerra all'Occidente
Autore: Maurizio Molinari
Editore: Rizzoli
Argomento: Saggi
Prezzo: € 18,00

"Da Raqqa a Parigi, dalla Siria all'Europa: portare la guerra nel cuore dove vive il nemico." Con queste parole Al Baghdadi ha annunciato di voler andare "all'attacco dei crociati" per non "farli più vivere in pace". È la minaccia che ha generato le stragi di Parigi dimostrando che l'Europa è diventata un fronte della guerra combattuta in Siria e Iraq contro i gruppi jihadisti. Ma non è l'unico. Maurizio Molinari, giornalista esperto di questioni mediorientali, disegna una mappa dettagliata del fenomeno jihad. Nei novemila chilometri che separano Tangeri da Peshawar è presente una galassia di gruppi, organizzazioni, cellule e tribù rivali fra loro, ma accomunate dal predicare la jihad come forma di dominio sul prossimo. "Il detonatore è il disegno apocalittico del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi" scrive Molinari "attorno a cui ruotano le sfide fra due rivoluzioni islamiche, cinque potenze regionali di Medio Oriente e Nordafrica, dozzine di grandi clan tribali e una miriade di gruppi armati e sigle terroristiche che si snodano dalle coste del Marocco alle montagne dell'Afghanistan." Il risultato è un conflitto di civiltà tutto interno al mondo musulmano e che ha identificato nell'Europa un proprio campo di battaglia. I gruppi jihadisti e salafiti hanno già colpito nelle nostre città e pianificano di trasformare le nostre strade in mattatoi di apostati e infedeli, non solo per sottometterci ma soprattutto per imporsi sui loro rivali interni in una lunga guerra destinata a ridisegnare le nostre vite.


Maurizio Molinari, giornalista e scrittore, è direttore del quotidiano «La Stampa». Nato a Roma nel 1964, dopo aver studiato all'Università Ebraica di Gerusalemme ed al Manchester College di Oxford, si è laureato in Scienze Politiche nel 1989 e in Storia nel 1993 all'Università La Sapienza di Roma. È specializzato in politica estera e questioni internazionali, in particolare riguardanti gli Stati Uniti, dove dal 2001 è stato corrispondente del quotidiano «La Stampa».
In precedenza è stato corrispondente da Bruxelles e corrispondente diplomatico. Giornalista dal 1984, giunge a «La Stampa» nel 1997 e lavora su politica estera e di sicurezza anche per «La Voce Repubblicana», «Il Tempo», «L'Indipendente», «L'Opinione», «Il Foglio» e «Panorama». Inviato in più occasioni nei Balcani, in Medio Oriente, Iran, Iraq, Nordafrica, Turchia e Corno d'Africa, ha intervistato, fra gli altri, George W. Bush, Laura Bush, Ban Ki-moon, Kofi Annan, Condoleezza Rice, Madeleine Albright, Henry Kissinger, il re saudita Abdullah quando era principe ereditario, Muammar Gheddafi, Benjamin Nethanyahu, Shimon Peres, Elie Wiesel, Yasser Arafat e Hugo Chavez. Tra i suoi libri, L’Italia vista dalla Cia (1948-2004) (Laterza 2005), Cowboy democratici (Einaudi 2008), Gli italiani di New York (Laterza 2011), Governo ombra (Rizzoli 2012), L’aquila e la farfalla. Perché il XXI secolo sarà ancora americano (Rizzoli 2013) e Il Califfato del terrore. Perché lo Stato Islamico minaccia l’Occidente (Rizzoli 2015).


 

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