Ubi Sapientia est, Pax et Iustitia regnant

Giovedì 25 aprile 2024, in occasione della Festa della Liberazione, la libreria sarà chiusa.
Istanbul Istanbul
Autore: Burhan Sönmez
Editore: Nottetempo
Argomento: Romanzi da non perdere
Prezzo: € 17,00

Poche volte mi è capitato di leggere una dichiarazione d’amore per la propria città che è anche contemporaneamente una condanna terribile per il regime che la governa.Sonmez descrive quasi asetticamente torture, privazioni, abusi, che ha anche subito personalmente, inseriti però in racconti poetici, ironici e fantasiosi, rievocando persino il nostro Boccaccio. Vittorio Campana

Una cella, quattro uomini, dieci giorni, una moltitudine di storie: un dottore, un barbiere, uno studente e un vecchio rivoluzionario sono incarcerati in una stanza angusta e gelata nei sotterranei di Istanbul. Fra gli interrogatori, le torture, il tempo sospeso e l’immobilità forzata cui sono inchiodati, scoprono l’incanto e il potere della parola come unica via di fuga possibile. I protagonisti di questo libro, come nel Decamerone, trascorrono il tempo della loro segregazione raccontandosi storie ed è cosíche, in una narrazione corale, svelano il filo che li lega e il motivo per cui si trovano imprigionati: nella Istanbul sopra la cella, quella che vive e brulica tra bellezza e orrore, qualcosa sta per accadere, un cambiamento, una rivoluzione… Ed è la città, con tutti i suoi contrasti, le sue contraddizioni e le infinite realtà che la compongono, la vera protagonista del libro: la Istanbul “di sopra” insieme alla Istanbul sotterranea, quella della speranza e della luce mescolata – fin dal titolo – alla sua gemella, quella dell’ombra, dell’arroganza degli uomini, della brutalità del potere.


Burhan Sönmez è nato ad Ankara nel 1965, dov’è cresciuto parlando turco e curdo. Avvocato specializzato in diritti umani, vive tra Cambridge e Istanbul e insegna Letteratura all’Università ODTU di Ankara. Ferito durante uno scontro con la polizia turca nel 1996, è stato curato in Gran Bretagna col sostegno della Fondazione “Freedom for Torture”. Ha cominciato a scrivere nei lunghi mesi di riabilitazione e oggi i suoi romanzi sono tradotti in piú di venti paesi. In Italia è uscito nel 2014 Gli innocenti, per il quale ha ricevuto il Premio Sedat Simavi.


 

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