Emma Matilde Irene, tre anime in piena, tre figure femminili profondamente legate tra loro. Tante parole sospese e non ascoltate, tanti i silenzi. Un romanzo sull'incomprensione racchiusa nei rapporti umani, in modo particolare tra madre e figlia. Anna Bertoncello
C’è una donna ferma sulla soglia di un convento. Deve entrare, ma ha paura. Oltre quella soglia, lo sa, avverrà la resa dei conti. Perché è lí che si trova sua figlia, un’adolescente scappata di casa dopo l’ennesima lite con lei. Ed è lí che vive la persona che molti anni prima l’ha abbandonata senza una parola, per seguire la propria vocazione.
Dopo il successo de L’animale femmina, Emanuela Canepa torna a scandagliare i conflitti sotterranei che si annidano in ogni rapporto. Stavolta, lo fa attraverso tre figure femminili indimenticabili. Una madre, alla quale la figlia rimprovera un’esistenza di rinunce. Una figlia, che la madre ha sempre sentito inaccessibile. E una suora, che ha lasciato tutto, anche la sua piú grande amica, per abbracciare senza riserve il proprio destino. Tre donne profondamente legate tra loro, eppure in costante fuga l’una dall’altra. Perché ogni legame d’amore può diventare un cappio, e ogni distacco trasformarsi in battaglia.
Emanuela Canepa (Roma, 1967) vive a Padova, dove lavora come bibliotecaria. L'animale femmina (Einaudi 2018) è il suo romanzo d'esordio, con il quale ha vinto il Premio Calvino 2017. Tra le sue altre pubblicazioni: Insegnami la tempesta (Einaudi, 2020).
C’è una donna ferma sulla soglia di un convento. Deve entrare, ma ha paura. Oltre quella soglia, lo sa, avverrà la resa dei conti. Perché è lí che si trova sua figlia, un’adolescente scappata di casa dopo l’ennesima lite con lei. Ed è lí che vive la persona che molti anni prima l’ha abbandonata senza una parola, per seguire la propria vocazione.
Dopo il successo de L’animale femmina, Emanuela Canepa torna a scandagliare i conflitti sotterranei che si annidano in ogni rapporto. Stavolta, lo fa attraverso tre figure femminili indimenticabili. Una madre, alla quale la figlia rimprovera un’esistenza di rinunce. Una figlia, che la madre ha sempre sentito inaccessibile. E una suora, che ha lasciato tutto, anche la sua piú grande amica, per abbracciare senza riserve il proprio destino. Tre donne profondamente legate tra loro, eppure in costante fuga l’una dall’altra. Perché ogni legame d’amore può diventare un cappio, e ogni distacco trasformarsi in battaglia.
Emanuela Canepa (Roma, 1967) vive a Padova, dove lavora come bibliotecaria. L'animale femmina (Einaudi 2018) è il suo romanzo d'esordio, con il quale ha vinto il Premio Calvino 2017. Tra le sue altre pubblicazioni: Insegnami la tempesta (Einaudi, 2020).
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