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Giovedì 25 aprile 2024, in occasione della Festa della Liberazione, la libreria sarà chiusa.
Il declino dell'impero americano
Autore: Sergio Romano
Editore: Longanesi
Argomento: Attualità
Prezzo: € 14,90
"Le guerre non vinte, come quelle dell'Afghanistan e dell'Iraq, sono inevitabilmente, per una potenza imperiale, guerre perdute. La crisi dell'impero americano è cominciata a Kabul e a Baghdad, ma diviene ancora più evidente quando i più vecchi e fedeli alleati degli Stati Uniti lanciano segnali di fastidio e cominciano a fare scelte politiche che danno per scontato il declino della potenza americana. Questo libro racconta le ultime fasi dell'ascesa e le prime fasi del declino sino ai giorni nostri."

Nel 2003, con Il rischio americano, Sergio Romano affermava, nella nuova fase politica internazionale iniziata dopo gli attentati dell’11 settembre, che gli Stati Uniti, unica superpotenza mondiale, avevano agito con arroganza anche perché l’Europa era stata assente o insignificante. Poco più di dieci anni dopo, in un contesto di continua fibrillazione acuita dalla perdurante crisi economica apertasi nel 2007/2008, la domanda di fondo è sempre la stessa: cosa vuol fare l’Europa da grande? Se il declino degli Stati Uniti come impero mondiale sembra evidente, non altrettanto chiaro è il modo in cui gli americani sapranno attraversare questa fase della loro storia. La condizione imperiale è una droga da cui non è facile disintossicarsi. La parabola del declino americano sarà tanto meno rischiosa quanto più sarà accompagnata dalle scelte ragionevoli di Cina, Russia, Brasile, Iran e di altri paesi. Ma la responsabilità maggiore è dell’Unione europea, che non può assecondare l’America in ciò che rimane della sua politica imperiale, e le sarà tanto più utile quanto più diverrà, in una realtà multipolare, una sorta di Svizzera continentale. Per gli americani che ancora credono nella vocazione imperiale del loro paese, un’Europa divisa è il migliore degli alleati possibili. E l’unità europea si farà soltanto a dispetto dell’America: per garantire un ruolo all’Europa in un mondo in cui lo spazio creato dal declino americano verrebbe riempito da potenze extraeuropee.
Sergio Romano, nato a Vicenza nel 1929, ha iniziato la carriera diplomatica nel 1954. Dopo essere stato ambasciatore della NATO e, dal settembre 1985 al marzo 1989, ambasciatore a Mosca, si è dimesso. Come storico si è occupato prevalentemente di storia italiana e francese tra Otto e Novecento. Ha insegnato a Firenze, Sassari, Berkeley, Harvard, Pavia e, per alcuni anni, all'Università Bocconi di Milano. È editorialista del Corriere della Sera e di Panorama.

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