Ubi Sapientia est, Pax et Iustitia regnant

Il bosco del confine
Autore: Federica Manzon
Editore: Aboca
Argomento: Lettori curiosi
Prezzo: € 14,00
Nel bosco ci si saluta nella lingua dell'altro e gli si cede il passo. Questa la regola che le ha sempre insegnato suo padre. Regola che Schatzi riconoscerà valida anche tra i boschi di Sarajevo durante le olimpiadi dell'84 quando inizierà a chiedersi perché si sente così intimamente legata ad una città che non è la sua. 
L'autrice vi accompagnerà a scoprire tre Sarajevo lontane tra loro e vi guiderà nella difficile ricerca d'identità di chi vive il confine come un luogo e non come una linea di separazione. Eleonora Lago


La narratrice di questa storia e cresciuta in una terra di confine, educata a uno spirito internazionalista dal padre, un pacifista di origini slave che credeva nel libero scambio delle persone, nelle lingue straniere mescolate senza regole e nelle camminate nel bosco. E proprio durante quelle lunghe passeggiate, fatte perlopiù in silenzio o scambiando osservazioni sulle tracce di un cerbiatto o una lepre, che il padre spiega alla figlia che non esistono confini, che il bosco e di tutti, non si divide per nazionalità come una cartina geografica: "hai mai visto una betulla ritrarre i rami per non sconfinare in territorio straniero?". Eppure lei, affascinata e al tempo stesso spaventata, si accorge che i boschi di là sono diversi, più scuri, popolati da orsi: di là c'è la nazione con uno degli eserciti più forti al mondo, una terra di uomini sanguinari con il coltello tra i denti e la barba da pastore, come la descrive la gente della sua città di mare, che sembra aver capito poco della grandezza di quel popolo. Nel giorno del suo sedicesimo compleanno, la protagonista - che a differenza del fratello non teme le temperature da neve e dimostra una certa attitudine allo scivolamento tra i pali da slalom - riceve dal padre un biglietto per assistere alle Olimpiadi invernali di Sarajevo. Il 5 febbraio 1984 partono in macchina per quello che sarà un viaggio rivelatorio, durante il quale si farà largo in lei un sentimento nuovo, un senso di appartenenza strano, un'epifania che culminerà con un fuoripista notturno, a rotta di collo, tra i boschi fitti del Trebevi?, in compagnia di Luka...
Federica Manzon ha pubblicato per Mondadori, nel 2008, il reportage narrativo "Come si dice addio" e nel 2011, "Di fama e di sventura", libro finalista al premio Campiello. Collabora con l'organizzazione del festival letterario Pordenonelegge ed è redattrice di «Nuovi Argomenti».
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