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Eventi


Giovedì 6 Giugno 2013
alle ore 18:00

Il sud del nord

Il Triveneto 1866-1922
Edizioni Biblioteca dell'Immagine
Francesco Jori presenta il suo libro

partecipano
Giovanni Bonotto
Alessandro Fabris
Mattia Pontarollo

Lo chiamavano “Il Sud del Nord”. Un secolo e mezzo fa, quando entrava a far parte dell’Italia unita, il Veneto (che all’epoca comprendeva anche il Friuli) si vedeva classificato con questa eloquente etichetta: ispirata dalla devastante miseria che lo affliggeva. Non a caso proprio qui è sorto il primo pellagrosario italiano, per curare una malattia provocata da un’alimentazione povera e squilibrata, dove la polenta era spesso piatto pressoché unico. E non a caso da qui si è innescata nell’ultimo scorcio dell’Ottocento una colossale ondata migratoria che ha portato centinaia di migliaia di persone a cercare in tutto il mondo, dall’America all’Australia, una speranza di vita. Eppure, proprio in una terra così segnata dalla durezza del vivere c’erano già i germi di quella capacità di iniziativa e di quella vera e propria cultura del lavoro che nel secondo dopoguerra avrebbero determinato la nascita e l’affermazione di un modello di sviluppo destinato a diventare materia di studio anche all’estero. Il libro di Francesco Jori cerca di mettere in luce il dna profondo dell’odierno “miracolo del Nordest” attraverso le cronache di vita quotidiana di una terra rimasta a lungo “Sud del Nord”, devastata dalla Grande Guerra proprio quando stava decollando, eppure di nuovo capace di ripartire. Lo fa attraverso figure di imprenditori, di finanzieri, di preti, di contadini, di “uomini della strada” nei cui confronti nutriamo un debito di riconoscenza.

Istruzioni per l’uso: questo non è un libro di storia. Anzi, sotto certi aspetti non è neppure un libro. È, vorrebbe essere, un lungo réportage su una stagione durata mezzo secolo, in cerca delle radici di una terra che allora era povera da far spavento, e poi è diventata una specie di eldorado del benessere diffuso, il cui modello di sviluppo ha fatto da ideale libro di testo per mezzo mondo: compreso quello più avanzato, americani e giapponesi in prima fila. È come se il direttore di un giornale improbabile anzi impossibile (oggi soprattutto, quando l’info-tainment, l’informazione targata S come spettacolo ma pure come spazzatura), mi avesse chiamato affidandomi un compito: “Vatti a fare un giro nel Veneto del passato, parla con più gente che puoi, tira su una paccata di dati, racconta per filo e per segno quello che vedi. Insomma, fai un’inchiesta come si deve”.

(Francesco Jori)
Francesco Jori, classe 1946, laurea in Scienze Politiche all’università di Padova, giornalista professionista, ha lavorato a “il Resto del Carlino”, “il Mattino di Padova”, “Il Gazzettino”, di cui è stato inviato speciale e vice direttore, occupandosi in modo particolare della politica, dell’economia, della società del Nordest; attualmente è editorialista dei quotidiani nordestini del gruppo Espresso e vice direttore del Centro Studi “Giorgio Lago” dell’Università di Padova. Ha scritto numerosi saggi tra cui: “La filosofia della scarpa” (2007), “L’ultimo dei barcari” (2009), “Di Nordest non ce n’è uno” (2007), “Dalla Liga alla Lega” (2009) e “Senza politica” (2012); con Sergio Frigo ha curato i sette volumi veneti dell’“Antologia dei grandi scrittori” (2012).

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